Pordenone, scoppio al poligono: 4 feriti gravi
di MANUELA BOSCHIAN - PORDENONE.
Quattro persone ustionate, delle quali una in maniera grave: è il bilancio dell’esplosione e del conseguente incendio verificatisi nel pomeriggio di ieri al Tiro a segno di Pordenone, posto in Comina alla fine dell’omonima strada chiusa. I feriti sono il direttore di tiro Ettore Mei, 60 anni, di Pordenone; Liano Grizzo, 45 anni, di Montereale Valcellina; Daniele Moras, 39 anni, di Sacile; Fernando Toffolo, 50 anni, di Fontanafredda. Il più grave è quest’ultimo, portato in prima battuta, così come gli altri, all’ospedale di Pordenone e successivamente trasferito all’ospedale Borgo Trento di Verona. Disposto in serata anche il trasferimento degli altri tre pazienti tra i nosocomi di Parma e Padova. Secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, le cause dell’esplosione sono da considerarsi accidentali, ma come e perché sia potuto succedere, al momento non è affatto chiaro. Di certo si sa che tutto era filato liscio sino alle 17 di ieri. Da dire che il Tiro a segno - che da una parte chiude l’omonima via e dall’altra si affaccia su vial d’Aviano - è composto da due fabbricati in muratura paralleli tra loro. Il più vicino alla strada ospita gli uffici e l’alloggio della custode, mentre in quello più arretrato trovano spazio i poligoni e i servizi igienici. Al pianterreno si esercitano appassionati e atleti che utilizzano fucili e pistole ad aria compressa, mentre nell’interrato c’è l’area riservata alle armi da fuoco di grosso calibro. Ed è stato proprio in quel locale, ampio circa 150 metri quadrati, che si è verificato il gravissimo episodio. In pratica, per capirci, si tratta di uno stanzone suddiviso in sei corridoi lunghi 15 metri, all’inizio di ognuno dei quali si trovano le cabine per la linea di tiro. In quel momento, delle sei cabine - una viene solitamente lasciata libera per consentire di raggiungere i tabelloni - ne erano occupate quattro. Tutto è filato via tranquillo, sino a che al piano superiore, dove un’istruttrice stava allenando tre ragazzini, si è sentito un gran botto. Ma non è stato quello, a far schizzare fuori le persone, bensì le grida che ne sono immediatamente seguite e la nuvola di fumo nero che si è subito levata. Non ci sono stati né boati, nè vetri in frantumi, né fiamme visibili dall’esterno, ma il risultato è stato ugualmente devastante. Tre dei quattro tiratori sono riusciti a guadagnare l’uscita da soli, immediatamente aiutati da alcuni soci a liberarsi da cartuccere e abiti bruciati. Il quarto, ovvero Fernando Toffolo, è stato raggiunto e portato fuori dai vigili del fuoco, muniti di autoprotettori e attesi sullo spiazzo dai sanitari del 118. Dopo di che, nel buio cortile illuminato dalle fotoelettriche dei pompieri, si è radunata una folla. Cessato l’andirivieni delle ambulanze, sono cominciati gli accertamenti da parte di vigili del fuoco e carabinieri, impegnati, questi ultimi, anche a tenere a distanza soci del Tiro a segno e residenti chiamati fuori da fumo, sirene e lampeggianti. Sul momento, ignorando la causa dello scoppio e dell’incendio, si temeva, infatti, che potesse accadere qualcos’altro. Ma il peggio, purtroppo, era già successo: quattro persone le cui ustioni hanno indotto i sanitari pordenonesi, già nel tardo pomeriggio di ieri, a disporne il trasferimento nei Centri specializzati di Verona, Padova e Parma. Mentre Fernando Toffolo è stato portato al Centro ustioni di Parma, Liano Grizzo è stato trasferito in quello di Verona Borgo Trento, Daniele Moras al “Niguarda” di Milano ed Ettore Mei al Centro ustioni di Padova.
niente di nuovo
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Ricordo bene il presidente di questo TSN, fu quello che ci invito a
trattare per evitare problemi...Beh mi pare che i problemi li abbia lui ...
sequestro a...
9 anni fa
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